L’autorevolezza e i suoi simboli

Se guardo al mio percorso degli ultimi anni e a quello di tanti colleghi di successo, noto una costante: la ricerca di autorevolezza. Quando ci si muove in un contesto professionale, si sente sempre più il bisogno di essere riconosciuti, di dimostrare competenza e credibilità. Personalmente, ho vissuto tutto questo in modo molto tangibile.

Ripensando al mio cammino, mi rendo conto che quasi ogni traguardo raggiunto è stato, in qualche modo, una tappa in questa ricerca di autorevolezza. Dai miei primi passi nel mondo del coaching, dove partecipare a corsi specifici sembrava il primo vero passo per affermarmi, fino a oggi, in cui ho conseguito la credenziale ACC presso ICF, ogni certificazione, ogni titolo, ogni progetto realizzato ha contribuito a costruire quell’immagine di competenza e fiducia che desideravo trasmettere. La scrittura del mio primo libro con GueriniNext, ad esempio, è stato un momento molto importante: non solo per l’orgoglio personale di vedere le mie idee pubblicate, ma anche per il riconoscimento pubblico che un traguardo del genere porta con sé.

Questi risultati sono frutto di anni di impegno, ma anche di una riflessione continua su cosa significhi veramente “essere autorevoli”. Mi sono reso conto che non basta solo essere bravi in ciò che facciamo, ma è fondamentale che il mondo esterno riconosca quella bravura. Qui entra in gioco l’importanza di avere “simboli di autorevolezza” tangibili. Parlo di certificazioni, titoli, esperienze lavorative di rilievo: tutte quelle cose che, agli occhi di un potenziale cliente o partner, ci fanno apparire competenti e affidabili.

E qui Cialdini, nel suo studio sulle leve della persuasione, ha colto nel segno. L’autorevolezza è uno degli elementi che ci permette di convincere, di attrarre l’attenzione e di ottenere fiducia. Spesso le persone si affidano a simboli esterni per giudicare la nostra competenza, più che su una reale valutazione diretta delle nostre capacità. Ci affidiamo a questi segnali perché ci semplificano la vita, ci aiutano a prendere decisioni in modo rapido e sicuro.

Se da un lato questa constatazione potrebbe farci riflettere su quanto siamo guidati dall’apparenza e dai simboli, dall’altro credo che sia giusto accettare che il mondo funziona così. E forse non è un male. Alla fine, questi simboli non sono altro che il frutto di anni di studio, di esperienza, di fatica. Se da un lato i riconoscimenti esterni ci aiutano a guadagnare fiducia dagli altri, dall’altro ci permettono di affrontare una delle battaglie più dure: quella contro noi stessi.

Personalmente, uno dei motivi per cui continuo a puntare su certificazioni e traguardi è anche per tenere sotto controllo quella che viene chiamata la “sindrome dell’impostore”. Quella vocina interiore che, anche dopo anni di esperienza, ti dice che potresti non essere abbastanza. Certificare le mie competenze, avere dei simboli concreti del mio valore professionale, mi aiuta a silenziare quella voce, a ricordarmi che ho fatto il mio percorso e che ho le carte in regola per fare quello che faccio.

Ma c’è un aspetto importante di cui tener conto: questi simboli devono essere scelti con cura. Non devono essere solo una ricerca di approvazione esterna, ma devono allinearsi con ciò che per noi è davvero importante. Devono essere coerenti con i nostri valori e con la visione che abbiamo di noi stessi come professionisti. Se ci lasciamo trascinare solo dalla necessità di apparire autorevoli agli occhi degli altri, rischiamo di perdere di vista chi siamo davvero. L’autorevolezza, per me, inizia prima di tutto dall’essere autorevoli agli occhi di noi stessi.

Ecco perché, ogni volta che raggiungo un traguardo, lo vedo non solo come un riconoscimento pubblico, ma come una conferma per me stesso. Un segnale che sono sulla strada giusta e che posso continuare con fiducia.

Quindi, la mia domanda per te è questa: quali sono i simboli di autorevolezza che ti aiutano a sentirti sicuro del tuo percorso? Quali riconoscimenti, formali o informali, ti danno quella spinta per affrontare le sfide quotidiane? Pensa a questi elementi, non solo come strumenti per guadagnare fiducia dagli altri, ma come ancore di sicurezza per te stesso.


Sono un coach e un formatore, posso aiutarti nello sviluppo delle soft skill, nella vendita e nel marketing. I miei percorsi sono sia individuali che di team. Contattami per saperne di più: antonio@sanna.coach

Antonio Sanna

Coach | Formatore

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *