Hai mai notato che talvolta, quando hai una settimana per completare un’attività, la finisci giusto in tempo, ma se hai un giorno solo, riesci comunque a farla?
Cyril Northcote Parkinson, storico ed esperto di amministrazione pubblica, formulò già nel 1955 un principio diventato famoso:
“Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile per completarlo”.
In altre parole, più tempo abbiamo, più lo sprechiamo. Se lasciamo che un compito si prenda tutto lo spazio possibile, tenderà a dilatarsi ben oltre il necessario.
Qualche esempio nella pratica?
• Le riunioni senza limiti di tempo che si allungano all’infinito.
• Le scadenze lontane che generano procrastinazione.
• Un’e-mail che potremmo scrivere in 5 minuti e diventa un’Odissea da mezz’ora.
Come usarla a nostro vantaggio?
- Datti delle scadenze più brevi e sfidanti: riduci volontariamente il tempo a disposizione per un’attività, così ti costringerai a focalizzarti.
- Lavora per blocchi di tempo: decidi in anticipo quanto tempo dedicare a un compito e rispettalo (ad esempio: “30 minuti per rispondere alle mail”).
- Lavora in sprint, tecnica usata anche dagli sviluppatori di software: sessioni brevi e intense con pause programmate.
Ricorda: il tempo non è infinito, e imparare ad imporci limiti volontari può renderci più produttivi e meno inclini alla procrastinazione.
E tu? Hai mai notato questa dinamica nel tuo lavoro? Quali strategie usi per non lasciarti “travolgere” dalla legge di Parkinson?
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Sono un coach e un formatore, posso aiutarti nello sviluppo delle soft skill, nella vendita e nel marketing. I miei percorsi sono sia individuali che di team. Contattami per saperne di più: antonio@sanna.coach
Antonio Sanna
Coach | Formatore
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