Due errori nella comunicazione social che danneggiano il tuo Personal Branding

Mi capita di notare due comportamenti abbastanza tipici in chi scrive sul web per vendere i servizi dell’azienda per cui lavora:

1. Fare da cassa di risonanza della propria azienda condividendo contenuti tutti uguali e standardizzati, probabilmente impostati dall’azienda stessa.
2. Assumere per il proprio profilo una denominazione standard (“Mario Rossi – Consulente dell’Azienda XY”, anche in questo caso evidentemente “consigliata” dall’alto).

Questo tipo di comunicazione va forse a vantaggio dell’azienda, che sfrutta i propri collaboratori come cassa di risonanza, ma secondo me non è assolutamente a vantaggio del professionista e del suo “personal branding”, che spesso lamenta il fatto di non riuscire a “vendere” usando i social, e vi spiego il perché.

Questo modo di operare tende a creare un’omologazione e non permette al professionista di sottolineare la propria differenza rispetto ai concorrenti, cosa che oggi chiunque sa essere un elemento fondamentale per attrarre la propria nicchia di clienti.

Se utilizziamo contenuti tutti uguali e standardizzati perché un utente del web che non mi conosce dovrebbe decidere di comprare da me piuttosto che da un mio collega della stessa azienda o da un concorrente di un’altra azienda?

Già Aristotele, padre della retorica antica, sosteneva che per essere persuasivo un buon comunicatore deve far trasparire tre aspetti fondamentali: 

• l’ethos, ossia la propria competenza ed esperienza personale
• il logos, ossia il filo logico del proprio discorso
• ma soprattutto il pathos, ossia l’emozione, che tra l’altro dovrebbe permeare più della metà del proprio discorso.

Ebbene, in una comunicazione standardizzata i tuoi potenziali clienti potranno forse individuare il logos, ma il pathos e soprattutto l’ethos, cioè la tua particolarità, saranno quasi totalmente assenti.

Meglio quindi, quando scrivi qualcosa, chiederti se quel contenuto esprime davvero il tuo modo di essere consulente e venditore o stai solo facendo “il compitino” condividendo qualcosa di uguale a tutti gli altri. In questo caso evita: non stai facendo il tuo interesse.

Buon lavoro!

Sono un coach e un formatore, lavoro soprattutto con consulenti di vendita e manager. I miei percorsi sono sia individuali che di team. Contattami per saperne di più: antonio@sanna.coach

Antonio Sanna

Coach | Formatore

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *