Non ho alcun talento particolare. Sono solo appassionatamente curioso.Albert Einstein
Ho riletto recentemente questo aforisma attribuito ad Einstein, e mi sono ricordato di quanto nella mia vita la curiosità sia sempre stato una fonte di motivazione all’azione.
A parole tutte le organizzazioni parlano di creatività e di capacità di rompere lo status quo per non perdere il treno dell’innovazione e rimanere competitivi sul mercato, ma poi alla prova dei fatti la curiosità viene spesso criticata perché fondamentalmente è difficile da gestire.
Quanto volte ti è capitato di doverti rimangiare il fatto di aver fatto una domanda in più al capo ed essere guardato male, come se avessi voluto mettere in discussione l’autorità costituita?
Oppure ti è mai capitato di evitare di fare domande per non sembrare incompetente? Magari pensavi: chissà come verrei giudicato, forse questa cosa dovrei già saperla…
Sono tutti segnali significativi della cultura dominante in azienda.
In effetti la cultura della curiosità in azienda dev’essere portata avanti prima di tutto dai leader ed è strettamente connessa con l’importanza delle domande, che per definizione se sono davvero aperte possono portare a risposte impreviste.
Ma è proprio questo il motore dell’innovazione.
Pensa che nella mia professione, un coach è considerato tanto più bravo quanto più è capace di fare domande, più che di dare risposte.
Questa secondo me è anche l’essenza del ruolo del leader coach. Se vuoi essere davvero tale, devi abituarti a fare le domande giuste più che pensare di dover sempre avere le risposte.
Fai le domande e ascolta le risposte: rimarrai stupito dalle soluzioni alternative che i tuoi collaboratori ti proporranno.
Che ne pensi?
Sono un coach e un formatore, posso aiutarti nello sviluppo delle soft skill, nella vendita e nel marketing. I miei percorsi sono sia individuali che di team. Contattami per saperne di più: antonio@sanna.coach
Antonio Sanna
Coach | Formatore
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