Stile comunicativo

Se dovessi o chiedere un posto di lavoro o l’ammissione ad una certa scuola, preferirei farlo scrivendo delle lettere piuttosto che sostenendo un colloquio diretto.

Quando mi viene chiesto di fare qualcosa io insisto per sapere il perché.

Se una coppia vicino a me al cinema o ad una conferenza si mette a parlare a voce piuttosto alta, le chiedo di smettere o di continuare la conversazione altrove.

Sono aperto e franco per ciò che riguarda i sentimenti.

Esito se c’è da prendere un contatto telefonico con aziende commerciali o con istituzioni.

Se qualcuno sta diffondendo delle falsità e delle malignità su di me, faccio in modo di incontrarlo subito per avere un chiarimento.

Mi piace dare il via alla conversazione con persone appena conosciute o con estranei.

Durante una discussione a volte ho paura di agitarmi tanto da cominciare a tremare tutto.

Quando mi si fa un complimento qualche volta per l’imbarazzo non so cosa dire.

Se un commesso si è dato un gran da fare nel mostrarmi certi articoli da vendere, senza che io abbia trovato qualcosa di molto adatto alle mie esigenze, ho difficoltà nel dire “no grazie, non lo acquisto”.

Ci sono delle volte in cui non riesco proprio a dire niente.

Chiunque tenti di passarmi avanti in una fila, poi se la deve vedere con me.

Mi è capitato di evitare di fare delle domande per paura di sembrare stupido.

Quando ho fatto qualcosa di importante e degno dell’attenzione faccio in modo che gli altri lo vengano a sapere.

Sono attento nel cercare di evitare di ferire i sentimenti delle altre persone, anche quando sento di essere stato offeso.

Spesso ho difficoltà nel dire “no” a qualcuno.

Spesso non so cosa dire quando mi trovo con persone attraenti del sesso opposto.

Trovo imbarazzante restituire della merce.

La maggior parte delle persone sembra essere più affermativa e più sicura di quanto lo sia io.

Se un conferenziere conosciuto e rispettato fa un’affermazione che penso sia sbagliata, farò in modo che la sala abbia poi l’opportunità di ascoltare anche il mio punto di vista.

Se un parente stretto e tenuto in considerazione mi sta annoiando con i suoi discorsi, preferirei nascondere le mie emozioni, piuttosto che esprimere la mia noia.

Tendo a tenermi dentro tutto piuttosto che fare scenate.

A volte io cerco una buona e vivace discussione.

Faccio presto ad esprimere un’opinione.

Mi sforzo di fare progressi come la maggior parte delle persone nella mia posizione.

Quando mi comporto onestamente spesso gli altri se ne approfittano.

Evito di discutere sui prezzi con impiegati e venditori.

Se al ristorante mi viene servito qualcosa che non è preparato in modo per me soddisfacente, mi lamento di questo con il cameriere.

Esprimo delle lamentele per un servizio scadente in un ristorante od in un altro posto.

Ho avuto delle perplessità a chiedere o ad accettare degli appuntamenti per la mia “timidezza”.

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